LA RIVOLUZIONE VEGETALE è un progetto utopico, una visione e una provocazione culturale.
LRV riflette su un'ipotesi apparentemente irrealizzabile: la trasformazione di Torino nella PRIMA CITTA' COMPLETAMENTE VEGETALIZZATA al mondo, e analizza i possibili effetti di tale trasformazione dal punto di vista ambientale, sociale, energetico, economico, culturale.
Abbiamo ipotizzato che la città, nel difficile percorso di ricerca di una nuova identità postindustriale, trasformi i suoi spazi rimuovendo ovunque l'asfalto e sostituendolo con la vegetazione: non una 'città-giardino', piuttosto una 'Venezia d'erba'.
Gli effetti di una tale inversione di rotta (che apparentemente sembra guardare al passato ma in realtà si sintonizza con le più avanzate ricerche urbanistiche, socioeconomiche, architettoniche, sanitarie, bioantropologiche e anche artistiche della contemporaneità) sono stati analizzati con la collaborazione di grandi personaggi internazionali, e con il contributo di un Comitato scientifico del Politecnico di Torino.
L'apparente impossibilità di sostenere i costi di una tale 'rivoluzione' viene almeno teoricamente smentita dai risparmi in materia energetica e sanitaria, dall'enorme incremento turistico, dalla diminuzione della conflittualità sociale, da un maggiore equilibrio comportamentale, dallo sviluppo di nuove tecnologie-pilota nel campo della mobilità, dell'architettura, dei servizi.
LA RIVOLUZIONE VEGETALE è stata declinata in senso scientifico e spettacolare ad un tempo.
Abbiamo raccolto numerosi interventi sul tema da parte degli ospiti del World Political Forum tenutosi a Torino nel 2008, ai quali abbiamo chiesto di riflettere sul sogno di una Torino vegetale;
in occasione della mostra “TO11” alle OGR abbiamo creato un’installazione con videoproiezioni all’interno di un ‘igloo’ di vegetazione;
poi abbiamo allestito una Conferenza teatrale a Torino Esposizioni, condotta da Ascanio Celestini e Marco Paolini, con l'intervento di numerosi ospiti (da Carlin Petrini a Gunter Pauli, da Vandana Shiva a Michelangelo Pistoletto, per fare qualche esempio) e il supporto di videoproiezioni di carattere videoartistico-documentario su due grandi schermi di 'vegetazione verticale': alla 'Conferenza sulla Rivoluzione Vegetale' hanno assistito oltre 1000 spettatori;
la Conferenza era affiancata da due grandi videoinstallazioni intitolate 'La città dura' e 'La città utopica' per un totale di 17 videoproiezioni contemporanee, sempre a Torino Esposizioni;
abbiamo poi presentato il progetto mediante una 'Conferenza' con videoscenografie alla Fondazione Pistoletto di Biella;
in seguito abbiamo sviluppato, col contributo dei fondi europei del programma Antenna Media, il progetto di un documentario 'fantascientifico' sulla Rivoluzione Vegetale, ancora in progress.
Le musiche utilizzate per gli eventi sono state realizzate dai Subsonica.
LRV riflette su un'ipotesi apparentemente irrealizzabile: la trasformazione di Torino nella PRIMA CITTA' COMPLETAMENTE VEGETALIZZATA al mondo, e analizza i possibili effetti di tale trasformazione dal punto di vista ambientale, sociale, energetico, economico, culturale.
Abbiamo ipotizzato che la città, nel difficile percorso di ricerca di una nuova identità postindustriale, trasformi i suoi spazi rimuovendo ovunque l'asfalto e sostituendolo con la vegetazione: non una 'città-giardino', piuttosto una 'Venezia d'erba'.
Gli effetti di una tale inversione di rotta (che apparentemente sembra guardare al passato ma in realtà si sintonizza con le più avanzate ricerche urbanistiche, socioeconomiche, architettoniche, sanitarie, bioantropologiche e anche artistiche della contemporaneità) sono stati analizzati con la collaborazione di grandi personaggi internazionali, e con il contributo di un Comitato scientifico del Politecnico di Torino.
L'apparente impossibilità di sostenere i costi di una tale 'rivoluzione' viene almeno teoricamente smentita dai risparmi in materia energetica e sanitaria, dall'enorme incremento turistico, dalla diminuzione della conflittualità sociale, da un maggiore equilibrio comportamentale, dallo sviluppo di nuove tecnologie-pilota nel campo della mobilità, dell'architettura, dei servizi.
LA RIVOLUZIONE VEGETALE è stata declinata in senso scientifico e spettacolare ad un tempo.
Abbiamo raccolto numerosi interventi sul tema da parte degli ospiti del World Political Forum tenutosi a Torino nel 2008, ai quali abbiamo chiesto di riflettere sul sogno di una Torino vegetale;
in occasione della mostra “TO11” alle OGR abbiamo creato un’installazione con videoproiezioni all’interno di un ‘igloo’ di vegetazione;
poi abbiamo allestito una Conferenza teatrale a Torino Esposizioni, condotta da Ascanio Celestini e Marco Paolini, con l'intervento di numerosi ospiti (da Carlin Petrini a Gunter Pauli, da Vandana Shiva a Michelangelo Pistoletto, per fare qualche esempio) e il supporto di videoproiezioni di carattere videoartistico-documentario su due grandi schermi di 'vegetazione verticale': alla 'Conferenza sulla Rivoluzione Vegetale' hanno assistito oltre 1000 spettatori;
la Conferenza era affiancata da due grandi videoinstallazioni intitolate 'La città dura' e 'La città utopica' per un totale di 17 videoproiezioni contemporanee, sempre a Torino Esposizioni;
abbiamo poi presentato il progetto mediante una 'Conferenza' con videoscenografie alla Fondazione Pistoletto di Biella;
in seguito abbiamo sviluppato, col contributo dei fondi europei del programma Antenna Media, il progetto di un documentario 'fantascientifico' sulla Rivoluzione Vegetale, ancora in progress.
Le musiche utilizzate per gli eventi sono state realizzate dai Subsonica.